Chi va via da Roma perde la poltrona?

Chiunque abbandoni Roma, sia esso un cittadino o un visitatore, rischia di perdere quel tanto ricercato posto a sedere, la poltrona. Non si tratta soltanto di un comune arredo, o di un oggetto di sostegno temporaneo e funzionale, ma simboleggia un luogo di riposo e di riparazione da cui non vorremmo mai allontanarci.

Un’istantanea della città, una visione delle persone che la compongono e della città stessa, come un’immagine rappresentativa del carattere e dello spirito dei suoi abitanti. La poltrona, associata al modo in cui viviamo e ci relazioniamo con la città di Roma, è anche un insieme di significati più profondi, legati al nostro modo di vivere, di pensare, di essere in rapporto con chi ci circonda. Una poltrona farà parte di un arredo domestico, ma è un pezzo che comunica con noi attraverso gli anni, diventando parte di una tradizione, un punto fisso nella nostra quotidianità e nella nostra memoria.

Chi abbandona Roma, dunque, rischia di perdere non solo un ambiente confortevole ed accogliente, ma anche una parte di se stesso. La poltrona è lì a ricordarci l’importanza del calore e dell’accoglienza, l’agiatezza, la serenità e la dolce vita romana che possiamo trovare nelle vie e nei monumenti, nelle chiese e nei palazzi, nelle case e nelle piazze della grande città.

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