Posate tra antico e moderno: la loro affascinante storia

Le posate hanno una storia antica, sebbene possano sembrare un’invenzione molto recente.

Anche se i moderni designer continuano a realizzarne stagione dopo stagione delle numerose varietà, ad usarle per la prima volta, ma in modo molto rudimentale, fu l’uomo di Neanderthal circa 300.000 anni fa.

I progenitori preistorici del coltello erano infatti, di selce e pietra e venivano utilizzati principalmente per ridurre la carne in pezzi più piccoli e più comodi da mangiare.

Durante l’Età del Ferro (XII secolo A.C.) questo metallo fu usato per realizzare tutti i tipi di posate, compresa la forchetta, fino a quando fu inventato l’acciaio nel 1800.

In origine, inoltre, a forgiare coltelli prima e forchette poi, furono i maestri coltellinai, da cui è stato assorbito il nome latino cultellus e coutelerie di provenienza francese. In inglese infatti, posate si traduce con cutlery e proprio qui nacque la prima storica fabbrica di posate Sheffield.

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Ultimo in ordine di apparizione fu proprio il cucchiaio, utilizzato per mangiare zuppe e minestre, che un tempo venivano assunte senza posate ma inclinando semplicemente il piatto. Anche se nell’Europa medievale, quindi, questo utensile non veniva adoperato durante i pasti, vi è prova che gli antichi greci e romani ne utilizzassero una versione simile alla nostra, il cui nome derivava proprio dalla parola cochlea, ovvero un attrezzo di forma arrotondata e a spirale, come il guscio di una lumaca. Nel Nord Europa, invece, i nostri antenati utilizzavano il legno intagliato.

Nel 1800 infine, il set di posate era al completo e mangiare senza servirsene non era educato, soprattutto quando veniva servito il brodo, il cucchiaio diventava il principale e necessario protagonista in tavola.

Di seguito la fotogallery.

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